
Ma voi, siete ciclotimici o fotoperiodici?
Io un po’ ciclotimico lo sono: sento il tempo e se non c’è il sole un po’ ci soffro. Ma le api, no! Avvertono il fotoperiodo. E per questo le porterò, fra pochissimo, in Sardegna. E anch’io andrò con loro, e non sarà una vacanza.
Dopo il sole della Corsica
Per gli apicoltori le vacanze vere non ci sono mai. Solo qualche momento di tregua, dopo che tutti sono già rientrati. Quest’anno sono andato in Corsica per una settimana con la mia canoa e un sole fantastico. Poi tutti i convegni con gli apicoltori e ritmi un po’ rallentati per fine autunno e inizio inverno, ma ora si riprende a pieno ritmo. Prima e dopo Natale parto con 200 famiglie e 670 nuclei per la Sardegna, nella zona Barisardo e di Villaputzu.
Spero in quello della Sardegna.
In Sardegna le temperature sono più alte che da noi. Spero che a gennaio le api facciano qualche volo: là è già piovuto poco, ma le primissime fioriture ci dovrebbero essere. Oltre ai 10 gradi le api escono alla ricerca di fiori e ho visto che a Villaputzu a gennaio la vita dell’alveare riparte: le bottinatrici ritornano con polline e nettare, la regina comincia a deporre, mentre le giovani operaie la nutrono. Qui tutto comincia prima ed è per questo che dal 2014 porto molte delle mie api a svernare in Sardegna.
Dopo il 21 dicembre la vita ricomincia.
In realtà le api, anche qui a Casteggio, si accorgono che le giornate si allungano: avvertono il fotoperiodo. E a volte, se la temperatura sale, si avventurano in qualche volo. Ma non c’è nulla da bottinare: quindi ritornano senza nulla… e le altri api sonnecchiano aspettando la primavera.
Per concludere, qual è la vera differenza fra un ciclotimico e un fotoperiodico? Che al sorgere del sole, il primo sorride… l’altro lavora. Ed è quello che ora devo fare io. A presto!
