
AAPI: un gran bel congresso.
Dal 31 gennaio al 4 febbraio 2018 si è tenuto a Paestum il 34o Congresso dell’Associazione Apicoltori Professionali Italiani alla quale ho partecipato insieme a Mamdouh, il mio principale collaboratore con le api.
Una grande partecipazione ai lavori.
In una sala conferenze di 320 posti a sedere è capitato più di una volta vedere persone che non trovavano posto e seguivano i lavori in piedi. L’organizzazione è stata davvero ottima: albergo bellissimo e lavori ben strutturati, per facilitare la più ampia partecipazione. Questo anche grazie all’aumento del numero di sponsor, passato dai 30 dell’anno scorso ai 40 dell’edizione attuale: risultato che mi fa particolarmente piacere, essendo sponsor del congresso da parecchi anni. Oltre agli aspetti più strettamente legati all’associazione, si sono affrontati anche temi tecnici, con dibattiti e molti corsi che hanno visto una grande affluenza.
Due ospiti americane, per allargare gli orizzonti.
Obiettivo di AAPI, oltre ad organizzare gli apicoltori professionisti italiani e tutelarne l’attività, è anche quello di diffondere una visione a medio e lungo termine. Per questo al Congresso erano invitate due illustri ospiti.
Marla Spivak, del Dipartimento di entomologia dell’Università del Minnesota, USA, che è intervenuta su “La salute dell’ape in Nord America” e Jackie Park-Burris, allevatrice di regine ligustiche negli USA, che ha parlato di produzioni di regine e pacchi d’api. La situazione che è emersa è davvero problematica e ci deve far riflettere anche sul futuro della nostra apicoltura. In una decina di anni gli USA, grandi produttori mondiale di miele si sono trovati ad importare 2/3 del miele consumato. Per un semplice motivo: le api sono sempre meno, perché l’organizzazione dell’agricoltura statunitense, con trattamenti sempre più invasivi e crescente diffusione di monoculture, costituisce di fatto una minaccia per la sopravvivenza delle api e per la loro salute.
Riconfermati presidenza e vicepresidenza. Ed eletti molti giovani.
I lavori si sono conclusi con le elezioni, alle quali mi candidavo anch’io. Sono risultato il terzo eletto e sono stato confermato alla vicepresidenza dell’associazione, così come Claudio Cauda ha mantenuto la carica di presidente. E si sta pensando anche al ricambio: vari giovani professionisti sono entrati nel consiglio.
Morale della storia: oltre al miele, le produzioni per i colleghi apicoltori e i corsi che tengo, avrò anche questo impegno. Ma è una cosa che faccio con un sacco di passione, e quindi va bene così.
